Il brano propone una versione musicale e recitata della poesia San Martino, scritta nel 1883 da Giosuè Carducci (1835-1907).
Il testo è stato letto più volte nella versione originale per meglio far comprendere i suoi aspetti descrittivo-narrativi, per poi passare all’ascolto della base registrata facendo seguire l’esecuzione con la lettura interiore della poesia, che nel brano si ripete ben tre volte. I ragazzi hanno lavorato in tre gruppi, ognuno impegnato in un diverso esercizio musicale: canto all’unisono, body percussion, canto a due voci.
La musica è particolarmente dolce e nostalgica ed è stata scritta per esaltare la poesia carducciana. Un altro lavoro dei ragazzi è stato quello di rappresentare con dei disegni passaggi particolari dei versi più significativi.
Testo: La nebbia agli irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de' tini va l'aspro odor dei vini l'anime a rallegrar. Gira su ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l'uscio a rimirar; tra le rossastre nubi stormi d'uccelli neri com'esuli pensieri nel vespero migrar. Testo di G. Carducci - Musica di L.Perini, Progetti Sonori. Noi e la musica 4 di M.Spaccazzocchi.